Compagni,
intervengo ancora, molto brevemente, semplicemente per sgomberare il campo da alcuni dubbi.
Mai mi sarei immaginato di dover replicare a Marco Pannella: per quanto riguarda le conquiste del passato, le nostre battaglie del passato, per le quali mi è stata mossa l’accusa di aver detto “non abbiamo fatto nulla, non abbiamo contato nulla”…
No, l’analisi era chiara e un’altra: nonostante le nostre conquiste, nonostante le battaglie del passato, nonostante tutto ciò che abbiamo fatto, noi siamo ancora qui effettivamente a parlare di regime.
Quindi, probabilmente c’è bisogno non di un’inversione di marcia, ma di un cambiamento, di un aggiustamento proprio in quest’ottica: che, cioè, nonostante tutto, parliamo ancora di regime!
Non accetto, poi, l’accusa di partitocrate, o di quello che auspica che noi ci commistiamo, ci mescoliamo e diventiamo sistema della partitocrazia. L’ho già detto: assumere gli strumenti e le caratteristiche formali della partitocrazia – di questo regime illegale - è lo strumento più semplice che noi abbiamo per portare avanti le nostre istanze.
Assumere i connotati della partitocrazia, non vuol dire essere partitocrati, perché altrimenti, quando io affermo la necessità di “occupare” posizioni nelle Istituzioni, per portare avanti le nostre battaglie, ecco, non è essere partitocratici, perché, nello stesso modo, dovremmo allora accusare Cappato al consiglio comunale di Milano, Viale in quello di Torino, i nostri parlamentari, Berardo e Rossodivita alla Pisana, di essere collusi col sistema, di essere partitocrati e partitofili anch’essi.
A meno di ammettere che questi nostri eletti nelle istituzioni, sono quegli eletti Radicali, quel virus, quel vaccino Radicale che noi mettiamo lì dentro per inculcare il germe della legalità e riuscire a portare avanti le nostre battaglie.
Questo è esattamente il senso del mio farsi strumento della partitocrazia.
Entrismo?
Va bene!
Noi, Compagni, dobbiamo renderci conto che i nostri eletti Radicali che noi andremo eventualmente a eleggere, li eleggiamo perché abbiamo la certezza che essi siano immuni dal germe della partitocrazia, proprio perché portatori sani di quel virus, di qual vaccino che entra, s’inocula e distrugge il sistema.
Già dicevo in uno scorso Comitato che se, in Regione Lazio, anziché avere solo due eletti, ne avessimo avuti di più, oppure se in Parlamento, invece che avere i nostri nove parlamentari, ne avessimo avuti molti di più, probabilmente sarebbe successo ben altro! Se con due eletti in Regione facciamo cadere il Consiglio Regionale… Ecco forse in parlamento, a proposito di una delle battaglie Radicali che più mi stanno a cuore, quella sulle unioni civili, coppie di fatto, matrimonio egualitario, chiamatelo come volete, probabilmente anche in quella sede avrei visto – se fossimo stati di più, se avessimo contato di più, se ci fossimo fatti quindi partitocrazia – una difesa così strenua da parte di qualche eletto Radicale, magari la stessa Emma Bonino, esattamente così come ha fatto la Signora Ministro della Giustizia francese, madame Taubira, quando l’Assemblea Nazionale dell’Hexagone ha approvato il matrimonio e l’adozione per tutti.
Magari anche da noi avremmo visto queste belle cose!
Un’ultimo punto: non esiste nessun Barazzettismo alle mie spalle, semplicemente la mia personale analisi, tutta rivolta al futuro. Sgombriamo il campo: nessuna critica o accusa, semplicemente un discorso e un intervento tutto rapportato al futuro di quello che, secondo me, noi dovremmo fare per avere maggiore efficacia.
Infine, sgomberando a braccia tese l’accusa e il sospetto di partitocrazia, di voler mischiare noi Radicali con questo sistema, se questa è l’accusa allora qualcuno mi dovrebbe spiegare come mai io, e sicuramente altri Compagni, in questi ultimi giorni abbiamo passato le notti nelle sedi delle Associazioni a contare le firme raccolte, a fare avanti e indietro dai Palazzi di Giustizia, per poter permettere di presentare la Lista Agl, quindi per poter permetterci di fare degli eletti per portare avanti lo scopo di questa Lista nelle sedi istituzionali deputate.
Roma, Torre Argentina, 3 febbraio 2013
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