mi ricordo ancora le parole di Marco Cappato quando, poco meno di un mese dopo la mia elezione alla Segreteria dell'Associazione - in occasione della conferenza stampa a Palazzo Marino per la consegna degli scatoloni delle firme delle 5 proposte di delibera popolare di Milano Radicalmente Nuova (ne consegnammo in realtà le firme su 4, come ben sapete) – era il 22 agosto – mi disse "certo che non tutti i segretari possono portare in dote 30.000 firme in un mese".
La frase, detta allora in tono scherzoso, assume, allo scadere del mandato, un più profondo significato: quando ognuno di noi decide di schierarsi per le battaglie Radicali – a qualunque livello, da simpatizzante, da militante, ma ancor di più da Segretario di un'associazione radicale – affronta un'immersione in un'esperienza che è, oserei dire, totalizzante, se fatta bene, assumendosene tutta la responsabilità e portando fino alla fine gli impegni che si sono voluti prendere.
Ci si ritrova a svegliarsi la mattina presto e mettersi al computer a inviare mail, a rispondere a richieste di disponibilità a presidiare un tavolo di raccolta firme, ad attaccarsi al telefono per cercare un autenticatore, a prendere la bicicletta con un tavolino pieghevole sulle spalle e le aste delle bandiere che escono dallo zaino, a persuadere gente della bontà di quello che stai facendo, a correre da una parte all'altra della città per recuperare persone e materiali, a organizzare un evento, un presidio, una semplice riunione... E' come, talvolta, se si dovessero veramente raccogliere 30.000 firme in un mese.
E le firme – quelle firme di Milano Radicalmente Nuova – sulle proposte di delibera popolare su Agenzia Antidiscriminazione, Registro delle Coppie di Fatto, Testamento Biologico, Narcosale e Regolamentazione della Prostituzione, sono state il grande impegno e il grande successo – almeno da un punto di vista organizzativo – che ha visto l'Associazione impegnata per gran parte dell'anno. Siamo stati in strada nei mesi più caldi per una Milano laica, moderna e più civile, sapendo che alcuni dei temi che andavamo a proporre erano già nel programma di governo della città – ma che abbiamo comunque proposto come sprone e monito all'Amministrazione Comunale "guardate che se non vi muovete voi, noi abbiamo qui pronte le carte per farvi muovere". Ecco, forse per alcuni versi non è stata una vittoria sul piano politico, ma l'Associazione ce l'ha messa tutta, anche perché, mi piace ricordarlo, il nucleo di quelle proposte si trova nella mozione generale della Enzo Tortora approvata lo scorso anno.
Non abbiamo perso di vista nessuno dei temi Radicali che ci stanno a cuore: in tema di laicità, il 142° Anniversario della Breccia di Porta Pia, il 20 settembre, ci ha visto, noi con la Consulta Milanese per la Laicità della Istituzioni, partecipare numerosi alla cerimonia svoltasi in Largo dei Bersaglieri... in effetti c'erano più bandiere nostre che altro.
In tema diritti civili, partecipando, insieme all'associazione Radicale Certi Diritti, al sit-in davanti palazzo Marino per sostenere la revoca o la sospensione del gemellaggio tra Milano e San Pietroburgo, dopo l'approvazione, da parte delle autorità russe, della legge contro la 'propaganda omosessuale' che di fatto criminalizza qualunque attività o informazione relativa alle persone LGBTI.
In tema di giustizia, ricordando la prepotente urgenza dell'Amnistia, con la quattro giorni di nonviolenza e di silenzio per la Giustizia e le Carceri sovraffollate, mettendoci in fila indiana, noi con i parenti dei detenuti a fine luglio; e con il presidio fuori le mura del carcere di San Vittore nel 3° anniversario della morte di Stefano Cucchi, quel 22 ottobre, che Radicali Milano ha oramai scelto come data simbolo per sottolineare la criminalità del sistema carcerario e per riportare l'attenzione su una quanto mai necessaria riforma della giustizia.
E facendoci inoltre portatori dell'appello a sostegno della candidatura del compagno Lucio Bertè a Garante dei Detenuti del Comune di Milano, appello che invitiamo tutti quelli che già non l'avessero fatto a sostenere, inviandoci una mail al nostro indirizzo radicalimilano@gmail.com – questo per chi ci ascolterà attraverso Radio Radicale.
In tema di trasparenza nella pubblica Amministrazione, facendoci cassa di risonanza delle iniziative del Gruppo Radicale – Federalista Europeo in Comune: pubblicando l'elenco dei destinatari dei "pass" per parcheggiare gratuitamente e liberamente in tutto il territorio del Comune di Milano; pubblicando l'elenco dei destinatari dei biglietti dello Stadio di San Siro omaggio del Comune di Milano; pubblicando gli appalti e i subappalti di Expo2015.
Non ci siamo dimenticati della qualità della vita urbana, con gli interventi sul piano di governo del territorio della città; non ci siamo dimenticati di monitorare la diffusione delle droghe con un punto di vista antiproibizionista, non ci siamo dimenticati di intervenire contro lo scempio della cultura e della storia, anche qui facendoci cassa di risonanza e sostenendo l'appello per fermare la distruzione del cimitero paleocristiano "ad Martyres" ad opera del parcheggio sotterraneo di 3-5 piani avviato a fianco della Basilica di Sant'Ambrogio.
E non ci siamo dimenticati di noi stessi: abbiamo migliorato la comunicazione tra i nostri eletti, specialmente nei consigli di zona, aiutando a pubblicizzare il sito del Gruppo Consigliare Radicale – Federalista Europeo.
La nostra pagina Facebook, perfettamente integrata con il sito del Gruppo Consiliare, con il sito Internet e con l'account Twitter dell'Associazione, ha raggiunto i 250 likers e nell'ultima settimana ha avuto una portata di 667 utenti – ma ne ha toccati anche 849 a settimana in passato.
La popolazione "a cui piace" la pagina dell'associazione si divide in un 70% di uomini e un 30 % di donne, avendo come fascia d'età la più rappresentata quella tra i 35 e i 44 anni. Un buono specchio della realtà.
Il sito internet dell'Associazione, completamente rinnovato nel corso di quest'anno, è un buon sito la cui pagina più visitata risulta essere quella dell'autofinanziamento con 2917 visite. E' sempre attraverso il sito che viene mandata le newsletter di Radicali Milano, che a tutt'oggi viene spedita a 1765 contatti.
Abbiamo migliorato anche l'essere rintracciabili sul web in maniera più immediata: l'iscrizione a Google Places ci ha permesso di comparire sulle maps di Google semplicemente digitando, ad esempio, la parola Radicali e l'autocompilatore evidenzia, come primo risultato, l'Associazione Enzo Tortora – Radicali Milano, con il suo ben visibile segnaposto in via Malachia Marchesi de Taddei 10, dove ora ci troviamo.
Insomma, è stata, quella che ci ha accompagnato da agosto a oggi, una segreteria breve ma, come avete visto, non priva di impegni.
Riguardando la mozione generale dell'Associazione, mozione che porta anche la mia firma, devo dire grazie a tutti coloro che si sono impegnati in termini di forze, di tempo, di soldi, che si sono impegnati a portare a termine la gran parte dei punti in essa presenti:
- abbiamo consolidato le sinergie e le collaborazioni con le associazioni radicali o d'ispirazione radicale, laica, liberista e libertaria, in particolare con l'Associazione Radicale Certi Diritti – di cui voglio ringraziare qui il segretario Yuri Guaiana e il tesoriere Giacomo Cellottini per la collaborazione dimostrata in molte occasioni ;
- abbiamo favorito, come dicevo prima, la comunicazione con gli eletti radicali nell'amministrazione comunale di Milano;
- Il Registro delle Coppie di Fatto è una realtà mentre il Testamento Biologico è finalmente approdato in Consiglio Comunale e continuo a ripetere che se non ci fossero stati i Comitati di Milano Radicalmente Nuova, forse, forse, giacerebbero ancora chissà dove, esattamente come sta succedendo per la revoca del gemellaggio con San Pietroburgo o la Cittadinanza Onoraria al Dalai Lama;
- Abbiamo rinnovato gli strumenti telematici per poter massimizzare la socializzazione e l'interazione con gli iscritti e i simpatizzanti;
- Abbiamo lanciato una campagna straordinaria e di autofinanziamento, culminata con la cena dell'Associazione e l'Asta dei Manifesti Storici Radicali, dove in una sola sera, abbiamo raccolto più di 1.000 €;
Certo alcuni punti non sono stati portati a termine, non abbiamo programmato molte nuove iniziative nonviolente di disobbedienza civile volte a debellare i proibizionismi sulle droghe e sulla prostituzione; non abbiamo saputo organizzare un organico e complesso dibattito sulla
riforma della giustizia che facesse dall'amnistia il punto di partenza per una totale riforma; aspettiamo ancora gli esiti dei bandi a cui l'Associazione ha partecipato per ricercare una nuova sede più funzionale all'Associazione stessa; non abbiamo presentato agli organi competenti una proposta sull'informazione sessuale nelle scuole...
Di questi punti che non sono stati portati a termine, il Segretario, se vuole essere un buon Segretario, se ne deve assumere tutta la responsabilità, in tutta onestà intellettuale.
Certo non è stato un anno facile per l'Associazione Enzo Tortora – Radicali Milano: e visto che tra di noi esiste non solo un rapporto politico, diciamo così, ma – come diceva anche Claudia Girombelli, mi sono riascoltato il suo intervento all'assemblea dello scorso anno – ma spesso i compagni radicali sono anche gli amici di una vita, e tra gli amici ci si parla in onestà, fuori dai denti, c'è stato un lungo periodo in cui tutta l'azione politica ed economica dell'Associazione è gravata sulle spalle di una sola persona, rallentando inevitabilmente l'attività politica, per quanto impegno ci mettesse quella persona e per quanto il supporto delle Giunte di Segreteria e Tesoreria non sia mai venuto meno. Abbiamo superato anche quel momento, e abbiamo cercato di ripartire al meglio.
Avrei voluto concludere questa breve relazione con un'analisi politica della situazione interna ed esterna all'Associazione Enzo Tortora – Radicali Milano, ma che coinvolge l'associazione a pieno titolo in quanto centro della politica radicale milanese. Purtroppo, o per fortuna, ho un gran tale rispetto delle forme della democrazia – perché in democrazia la forma è sostanza – che, coerente a quanto dichiarai al momento dell'accettazione della candidatura a Segretario di Radicali Milano e cioè che consideravo questa Segreteria come una sorta di incarico ad interim per dare il mio contributo e aiutare l'Associazione, per quanto potessi, ad arrivare alla fine dell'Anno Radicale - motivo tra l'altro per cui non è stata variata la composizione della Giunta di Segreteria - mi asterrò dal fare tali valutazioni politiche, riservandole per il dibattito generale, in cui tornerò ad essere un iscritto.
Certo però devo ringraziare la Giunta di Segreteria che mi ha aiutato e molto spesso spronato – spinto proprio – nell'attività di questi mesi, e particolarmente – in stretto ordine alfabetico – Andrea Andreoli, Lorenzo Lipparini, Francesco Poirè e Francesco Spadaro.
Devo ringraziare di cuore colei senza i cui consigli, appoggio, sostegno, e spesso una necessaria mano sulla spalla – sarebbe stata una segreteria "più difficile": grazie a Claudia Girombelli.
Grazie a tutti coloro che hanno frequentato e frequentano assiduamente la sede: grazie a Carlo Cargnel, Maurizio Lipparini, Andrea, Francesco, Claudia e gli altri che senz'altro dimenticherò. Vedete, la sede, è un po' come la nostra casa, attraverso di lei noi ci presentiamo a chi non ci conosce, a chi ci viene a fare visita, a chi si avvicina alle nostre battaglie radicali per la prima volta. Sapete bene che considero la sede come momento fondamentale della vita dell'Associazione, luogo di incontro, di scontro, di passioni politiche. Grazie quindi per farla vivere.
Grazie a Leonardo Monaco. A nome mio personale, scusandomi per non essere riuscito, forse, a dargli tutto l'appoggio necessario che il tesoriere si sarebbe meritato quando ha tenuto, lui solo, le redini dell'Associazione, e a nome dell'Associazione tutta per lo stesso motivo.
Non so immaginare a che punto saremmo arrivati senza l'ottimo lavoro che ha svolto in questo suo anno in cui non è stato, per noi, solo il tesoriere dell'Associazione e se si fosse lasciato sopraffare dallo sconforto che, a tutti, prima o poi, prende. Ho solo due rimpianti: aver fatto un così breve cammino al suo fianco come Segretario dell'Associazione nel portare a termine i punti della Mozione che scrivemmo assieme nello scorso novembre, e sapere che l'Associazione si avvarrà del suo aiuto da semplice iscritto alla Tortora. Spero che, comunque, quest'anno gli sia servito come momento fondamentale di crescita personale, e grazie per essersi confrontato, sostenuto, scontrato con il segretario, e per non aver permesso alle inevitabili differenze e attriti politici di intaccare la profonda amicizia che, come dicevo prima, inevitabilmente viene a crearsi quando l'attività politica fa incontrare persone così meritevoli.
Grazie ancora a nome di tutta l'Associazione.
Claudio Barazzetta
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