Un sorriso di compiaciuta curiosità

Seguo con interesse e con un sorriso di compiaciuta curiosità le dichiarazioni che si susseguono in questi giorni circa il Testamento Biologico al Comune di Milano. Stessi sentimenti muovevano il mio interesse in occasione dell'approvazione del Registro delle Unioni Civili.

Quando, nel novembre dello scorso anno, l'Assemblea dei soci dell'Associazione Enzo Tortora- Radicali Milano approvò la mozione generale - che porta anche la mia firma - in cui impegnavamo Radicali Milano sui temi del Registro delle Unioni Civili e del Testamento Biologico, speravamo, ma non ci aspettavamo, di arrivare a tanto.

È infatti in quella nostra mozione che, lo dico con soddisfazione, si riconosce il nucleo originario delle 5 proposte di Milano Radicalmente Nuova. Certo il mutato clima politico, l'elezione del sindaco Pisapia, appoggiata anche da noi Radicali, e il suo programma di governo, in cui si esplicitavano chiaramente i temi laici delle unioni civili e del testamento biologico, ci hanno dato terreno fertile per far uscire Milano dalla palude di immobilità e di scarsa lungimiranza politica in cui, da troppo tempo, si trovava.

Siamo stati capaci, o meglio, abbiamo avuto il coraggio, di portare da 2 a 5 le proposte, aggiungendo, grazie a Marco Cappato, Consigliere Comunale del Gruppo Radicale – Federalista Europeo, oltre alle Unioni Civili  e al Testamento Biologico, anche quelle su Agenzia Anti Discriminazione, Narcosale e Prostituzione Regolamentata.

Siamo stati capaci, grazie anche al lavoro di Leonardo Monaco, Presidente del Comitato delle iniziative popolari di Milano Radicalmente Nuova, di aggregare intorno e insieme a noi le forze politiche e dell'associazionismo le più varie: Arcigay – CIG Milano, esponenti di PD, Sel, IdV e PdL, ognuno pur con i propri distinguo e personali convinzioni. Oltre naturalmente alle associazioni Radicali storiche: noi, la  Enzo Tortora – Radicali Milano, Radicali Senza Fissa Dimora, la Cellula Coscioni “Yasmine Ravaglia”, l’Associazione Radicale Certi Diritti. Ognuno ha dato il proprio contributo, sostenendo le proposte ed esponendosi personalmente durante i mesi della raccolta firme.

Siamo stati capaci, grazie al lavoro del coordinatore della campagna raccolta firme, Lorenzo Lipparini, di raccogliere oltre 25.000 firme sulle 4 proposte (quella sulle Unioni Civili non è stata presentata, in quanto già approvata dal Consiglio Comunale). E grazie anche al sostegno e all’impegno dei nostri iscritti Radicali, dei nostri simpatizzanti, degli autenticatori, dei Consiglieri Comunali che si sono impegnati in prima persona: Marco Cappato (Rad), Luca Gibellini (Sel) tanto per citarne solo due.

Questo, per noi Radicali, è fare buona politica. Riuscire a ottenere il sostegno il più forte possibile intorno a temi che urgono essere portati all’attenzione del legislatore. Perché sappiamo che la società civile si muove sempre e più in fretta delle Istituzioni. E lo sa anche la Chiesa Valdese di Milano: oltre 800 sono i testamenti biologici depositati presso di loro, come ci ricorda il pastore Giuseppe Platone.

Questi numeri, per noi Radicali, e per noi Radicali Milanesi in particolare, è la soddisfazione di essere certi di fare buona politica. Spesso in sordina, sottotono, quasi di nascosto, con un tavolino di raccolta firme illuminato da una fioca luce in una caldissima serata milanese.

I Milanesi, durante questi caldi mesi, ci hanno dimostrato e comunicato che quando una proposta è buona, è buona a prescindere dalle appartenenze politiche, religiose, e quant’altro. E merita di essere sostenuta. 

Alla fine di questa campagna, pochi giorni fa, quando con il Segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, Yuri Guaiana, sono andato a consegnare gli ultimi plichi dei moduli firmati all’Ufficio Elettorale del Comune di Milano, mi sono venute in mente parole non mie, ma in cui ho sempre creduto anche nei momenti più difficili di questa città: “Milano: è l’immersione nella modernità!” 

Ed è in quest’ottica che ci piace pensare che gli atti che questa Amministrazione Comunale sta portando avanti siano rivolti a fare di Milano quella città - la più europea delle città italiane - laica, civile, moderna, che non eravamo più abituati a vedere.

Sappia l’attuale Amministrazione che, come Radicali Milano e come sostenitori dell’attuale Sindaco, abbiamo raccolto le firme sulle proposte di delibera comunale anche come monito politico: se le forze di maggioranza non dovessero farcela a portare in Consiglio Comunale le istanze del programma di Pisapia, come invece è accaduto per le Unioni Civili e come sta accadendo per il Testamento Biologico – lo stesso Consiglio sarà tenuto a esprimersi, dato l’eventuale esito positivo - è atteso per i primi di ottobre il giudizio dei Garanti - delle proposte di Milano Radicalmente Nuova.

Detto questo, ritorno al mio sorriso compiaciuto con cui ho aperto questa mia. Sorrido alle dichiarazioni di De Corato che grida, stando a Repubblica, all’ennesima farsa: secondo lui sono farsa le dichiarazioni di volontà di un individuo sulle sue ultime scelte? Non vorrebbe lui, De Corato, decidere egli stesso sul suo corpo, sulla sua mente, su se stesso, anche in tragici momenti di fine vita?

Sorrido alle dichiarazioni di una certa area cattolica, Fanzago (Pd)  e sorrido due volte: Costituzione, art. 7 “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani” e mi chiedo quando lo capiranno che le proprie convinzioni religiose sono personali e riguardano l’aspetto più intimo degli individui e non la gestione della cosa pubblica. Quando faranno un corso approfondito per capire il significato di "indipendenti e sovrani". Quando la capiranno che la loro non è politica, ma imposizione?

E i secondo sorriso scaturisce da “...Non è utile sostituirci al Parlamento con una delibera del consiglio senza rispettare i livelli istituzionali: non vale la pena fare la gara a chi arriva per primo...”

“Campa cavallo…”, ho pensato, e credo sia il miglior commento a un’affermazione così profondamente politica ed efficace! Quella di Fanzago, ma al pari quella di Gallera, coordinatore cittadino del Pdl: “…Il tema va trattato in Parlamento…”. Spiacente per Gallera, ma mi tocca ricordargli che il Parlamento che per anni è stato in mano alla sua maggioranza, non ha prodotto granchè. O Gallera aspettava di essere lui stesso in Parlamento per proporre qualcosa?  

Mah… Io continuo a sorridere, e continuo a credere nella mia Milano moderna ed Europea, certo delle forze migliori di questa città, che oggi si riconoscono nella maggioranza del governo cittadino,  sicuro dell’orgoglio dei Milanesi, che quando pensano a Milano, la pensano proiettata in avanti, mai nel passato.
Sorrido perché quest'azzuffarsi inutile di tante galline, viene sepolto dalle parole di Beppino Englaro, uno che queste cose le ha vissute sulla propria pelle.

E continuo a sorridere soddisfatto pensando che, tutto questo, avviene anche grazie a una mozione scritta da un giovane ventenne adottato da questa Milano e da un Segretario che ha la stessa età dell’Associazione che si pregia di rappresentare.