Il solo aspetto della propria condotta di cui ciascuno deve rendere conto alla società è quello riguardante gli altri: per l'aspetto che riguarda soltanto lui, la sua indipendenza è, di diritto, assoluta. Su sé stesso, sulla sua mente e sul suo corpo, l'individuo è sovrano.

martedì 31 gennaio 2012

A proposito del vitalizio parlamentare

Forse non hanno capito che non devono cercare scappatoie, balzelli, formule logico-trigonometriche-astrofisiche... tanto fumo negli occhi. E' così semplice: il vitalizio va abolito. Certo, qualcuno, ma forse si contano sulle dita di una mano, qualcuno tra deputati e senatori che abbia dato lustro alla Repubblica, qualcuno che abbia reso grandi servigi allo Stato, certo ci può essere. E allora diamogli un vitalizio, ma che sia votato in parlamento.
Perchè mantenere a vita, con i soldi della mia busta paga e della pensione di mio padre (perchè di quello si tratta, sempre e solo di quello) un Bossi? Un Giovanardi? Uno Scilipoti? Un Calderoli? Un Berlusconi che poverino ne ha bisogno...
Peccherò di populismo, e va beh, ma un tal vitalizio andrebbe dato di diritto a tutti gli italiani che, come mio padre, hanno lavorato una vita, facendo di tutto per manetenere il timone del bilancio famigliare, per non far mancare nulla ai propri figli, onesto cittadino che non ha mai evaso - perchè non si fa - per trovarsi una pensione che è giusto chiamarla elemosina.
Lui sì che ha reso grandi servigi alla Nazione.
E in silenzio, facendo una migliore figura di tutti coloro che stanno in quel grande pollaio che si estende tra Montecitorio e Palazzo Madama!

Da Repubblica del 30 gennaio 2012

mercoledì 18 gennaio 2012

Froci schifosi andatevene a casa!


E’ quanto mi sono sentito urlare da un piccolo gruppo di forse ventenni, uomini e donne, la sera di domenica 15 c.m. in via Marghera a Milano, mentre salutavo, in auto, un mio amico con un bacio più o meno appassionato.
Per mia volontà di evitare reazioni del gruppo e possibili conseguenze per il mio accompagnatore, non ho risposto alla provocazione, ridendoci sopra con una battuta “ok, da me o da te?”